giovedì 22 novembre 2012

Sez. Pensione da eroi: Giardini

Svolgimento

Esce sul balcone la mattina presto. Si fascia i capelli dentro ad un fazzolettone e comincia a buttare giù polvere. Spazza e spiuma al sole caldo coperte, tappeti e lenzuola e cuscini che a stare al sole si guadagna in salute. La piega del collo da un lato e l'ombra sopra gli occhi di ciuffi di paglia. Ma sorride. Chissà perché sorride. Non lo capirò se vedo che finita quella casa  infila cappotto e sciarpa e si allontana con dentro agli occhi azzurri   una luce che li fa brillare.Vorrei seguirla, scoprire dove vive. La sua casa linda, tirata a lucido, la immagino  di mobili spaiati, credenze laccate e  blu piene di bicchieri opachi. Molte piante sul balcone, le persiane verdi scrostate.
Ma Emma non va a casa. Gira tutta la mattina tra le pulizie delle case degli altri. Pulisce lo sporco del mondo.
Il mondo rimane irrimediabilmente sporco.
Nessuno le paga il lavoro di una vita.
Nessuno, che non alzi la voce, viene ascoltato.
Lei non alza la voce. Spiuma al sole caldo coperte e cuscini nelle case degli altri. Ha 80 anni. Pulisce  scale, pavimenti e piatti e torna a casa. Compra pollo, ma solo  alette, latte e pane, il sabato va a ballare. La chiamano Bionda e sorride mentre ripete quel nomignolo così sexy. Il dente affiora tra le labbra, uno solo, degli altri non sa che farsene. Ogni cosa è più lieve se portata con leggerezza. Gira lo sguardo argento vivo mentre le chiedo dei figli: mi risponde che una madre campa cento figli, ma cento figli non campano una madre.

Giro la mattina con il cane tra cartacce e incuria, scopro atri e usci aperti, pianterreni di cui non oso annusare l'aria, camere con letti senza lenzuola, bicchieri ammassati sul frigo e bottiglie di vino. Il vento solleva i veli che schermano quelle viste. Il cane tira il guinzaglio, si ferma, annusa tra un fico e una stella di Natale tirate su d' incanto tra la polvere della strada e l'asfalto, due passi più in là  uno scaffale sorregge due grossi vasi colmi di terra, basilico e odori. Talvolta lo vedo tra le tende intento a bere un bicchiere, oppure mi sbircia senza timidezza, fattosi sull'uscio. Porta una faccia aperta, non so quale pena che lo rende muto, ed io non dico buongiorno, a volte solo lo accenno. Mi piacerebbe chiamarlo per nome, non so come vive, non so il suo nome. Il fico è in ordine, potato, e anche le piantine  spuntano ordinate in filiere.
I giardini sono vuoti, solo resti di battaglie notturne, vuoti da riciclo che nessuno ricicla. La mattina è calma, prenderò il caffè.


CLA

10 commenti:

  1. Cla, sino al proverbio sulla madre che campa cento figli trovo il racconto perfetto e completo, intenso, pieno di grande umanità, e poi il personaggio della signora che fa pulizie è grandioso, pure commovente. la seconda parte no, mi pare slegata, tra l'altro c'è un personaggio maschile sottointeso, quello che beve un bicchiere.
    gd

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehi Cla, anche io trovo la prima parte molto più "completa" e "decisa" rispetto alla seconda, che non ho capito bene oltretutto. Mi aspettavo di trovare la stessa persona del primo pezzo invece si tratta di un anziano a quanto pare.

      Elimina
  2. Non sono d'accordo. Preferisco la seconda parte, anche se in effetti è slegata dalla prima, è perfetta, lirica, senza sbavature. E il finale mi piace molto.

    RispondiElimina
  3. anch'io preferisco la seconda parte!! :) per quanto mi abbia colpito assai la frase: una madre campa cento figli, ma cento figli non campano una madre.
    brava cla! :)
    Meis

    RispondiElimina
  4. Cla! prima di tutto bello delicato e commuovente fino a qua : "una madre campa cento figli, ma cento figli non campano una madre."

    Poi non capisco cosa centri la parte dopo, è slegata dal racconto precedente, sembra una roba scritta e appicicata per sbaglio.
    Non aggiunge niente al testo anzi lo "distrae"

    Brava!

    RispondiElimina
  5. Quello che hai visto e soprattutto chi hai visto andando ai giardini mi è piaciuto, triste e profondo e molto più vero di quanto non si immagini. Bella passeggiata, quotidiana?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si Grilletto bello anche quello ma poteva essere un TEMA a parte.Mom c'azzecca con la parte prima
      CLA fa spesso di questi intrugli :)

      Elimina
    2. Si. quotidiana, anche tre volte al giorno. Ma li incontro solo al mattino presto.
      I giardini sono vuoti, perchè sai, a parte che da noi non ci sono proprio i giardinetti per portarci i cani, ma il senso di questo intrecciarsi di parole e figure in realtà racconta una vecchiaia insolita, non al sole dei giardini, ma dedicata a sbarcare il lunario. Sai in effetti anche il tizio che veve ho scoperto che intrattiene la sera come in una cantina chi va lì a bere. Insomma la sua casa come un'osteria. Diciamo che ha ragione Wood quando dice che spesso faccio questi intrugli: sono fatta così. Prendere o lasciare!

      Elimina
  6. Carissima Cla l'ho letto, è delizioso, delicato. Ho letto anche qualche commento. Il fatto che sembri slegato, o che il secondo personaggio sembri un intruso è dato solo dal una lettura veloce. C'è lo stacco ed il tuo racconto non è il racconto della donna che fa le pulizie e la storia di "te" che guardi! Ecco perchè due personaggi! Ho capito bene? L'unico appunto è (forse) la lunghezza diversa che rende meno incisivo il secondo. Un bacio da Jole (P.s. ho letto anche "Brucia" Ho avuto i brividi sapevo di cosa parlavi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si non è la storia di chi fa le pulizie e di me che guardo. E' la storia di me che guarda questa vecchiaia violata. E i personaggi non sono solo due ma sarebbero centinaia se non mi si spezzasse il cuore a descriverli. Grazie Iole.

      Elimina